Itinerario circolare a nord-est di Ravenna (In giornata , km 38)
DESCRIZIONE
L’itinerario, di grande interesse ambientale, compie un giro attorno alla storica pineta seguendo da Ravenna (via delle Industrie, presso il mausoleo di Teodorico) la strada di Porto Corsini (già utilizzata dall’itinerario 1.3, vedi pag. 52), continuando sulla fascia costiera – dove incontra Marina Romea e Casal Borsetti – e piegando poi a sinistra per raggiungere la Strada Romea in prossimità del cippo di Anita Garibaldi. Lungo la stessa Strada Romea (statale 309), che corre verso sud avendo a sinistra la pineta di San Vitale e a destra l’area palustre di Valle Mandriole-Punte Alberete, si rientra a Ravenna.
Da Ravenna a Porto Corsini
Il paesaggio è insolito e vivamente contrastato, fra le distese acquee delle pialasse e le strutture in prevalenza (ma non soltanto) petrolchimiche che preannunciano il porto di Ravenna, disposto attorno alla foce del canale Candiano o Corsini. Il termine «pialasse» (per altri, «piallasse»), che designa nel Ravennate le aree lagunari costiere, è di etimo incerto; probabilmente viene da «piglia e lascia» per indicare l’azione della marea.
Suggestiva memoria risorgimentale è, sulla sinistra (dopo 9 km), il capanno Garibaldi, ricostruzione del piccolo edificio – distrutto da un incendio nel 1911 – dove il generale, braccato dagli austriaci dopo la caduta della Repubblica romana, si rifugiò la notte fra il 6 e il 7 agosto 1849. Altri 2 km e si raggiunge Porto Corsini (dal nome della famiglia di papa Clemente XII), centro formatosi con lo sviluppo del porto-canale di cui occupa la sponda nord; lo fronteggia su quella opposta Marina di Ravenna, alla quale è collegato da un servizio di traghetti.
Marina di Ravenna
La statale 67 la unisce (13 km) a Ravenna, di cui è la frazione più popolosa, lo scalo portuale e il centro balneare di maggior frequentazione. Caratteristica del sito, la commistione fra infrastrutture portuali e installazioni turistiche connesse alla profonda spiaggia, che si apre davanti a una ben conservata pineta e si allunga verso sud fin oltre Riva Verde.
Verso le Valli di Comacchio
Da Porto Corsini ci si addentra nel paesaggio, umido-costiero, della «Stazione Pineta di San Vitale e Piallasse di Ravenna», una delle sei in cui si suddivide il Parco naturale regionale del Delta del Po, istituito nel 1988. Al centro balneare di Marina Romea, dalla composta e misurata edilizia a ridosso del verde, segue quello di Casal Borsetti, dove si svolta a sinistra per raggiungere il tratto della Strada Romea prossimo al lembo ravennate delle Valli di Comacchio. È lo stesso tratto che più a nord attraversa il fiume Reno, il cui corso si identifica qui con quello del Po di Primaro, antico braccio meridionale del Delta.
Non lontano, al di là del Canale di bonifica in destra Reno e della strada per Sant’Alberto, si trova il cippo di Anita Garibaldi, inaugurato il 9 agosto 1896 con una orazione di Olindo Guerrini rimasta famosa per la veemenza polemica anticlericale. A circa un chilometro, sulla destra della medesima strada, è la fattoria Guìccioli, nella quale l’eroica compagna di Giuseppe Garibaldi morì il 4 agosto 1849 (busto bronzeo del 1985).
La pineta di San Vitale*
Si stende sulla sinistra della Romea, la superstite più illustre – appartenuta a lungo all’omonima abbazia ravennate – delle antiche folte pinete che coprivano fino al ’700 tutta la fascia litoranea dalla foce del Reno a Cervia. Di rilevante interesse naturalistico e ambientale, è percorsa da sentieri che fanno capo al «Centro visite Ca’ Vecchia»; il più raccomandato, per l’emozionante spettacolo della pineta affacciata sul silenzio della palude, è quello che percorre l’argine del canale Fossatone.
Dall’altra parte della Strada Romea si dispone, diviso in due parti dal corso arginato del fiume Lamone, il complesso Valle Mandriole-Punte Alberete, area umida d’acqua dolce qualificata dal bosco igrofilo che occupa circa un terzo dei suoi 186 ettari. Il secondo dei due biotopi, Punte Alberete, dal 1968 oasi di protezione faunistica affidata in gestione al WWF, è un raro relitto di foresta allagata di notevole valore ornitologico.